Il COVID-19 influisce sulla fertilità maschile?

Ecco cosa succede dopo aver contratto il COVID-19

Fin dall’inizio della pandemia da Sars-CoV-2 si è parlato molto della preoccupazione che la malattia da Covid-19 potesse avere effetti negativi sulla salute riproduttiva maschile. Molti articoli accademici in merito sono stati pubblicati nell’ultimo anno e le ricerche sono ancora in corso, ma vediamo insieme quali sono i primi risultati emersi.

Il Covid-19 è una malattia a trasmissione sessuale?

Il Covid-19, come forse ormai in molti sanno, non è una patologia a trasmissione sessuale anche se necessita di un contatto stretto, come può essere quello di un rapporto sessuale, per poter passare da un soggetto infetto ad un altro. A maggior riprova, uno studio recente ha analizzato lo sperma di 120 uomini belgi affetti da Covid-19 in diversi momenti del decorso della patologia e non è mai stata rilevata la presenza del virus nel liquido seminale.

Come mai la malattia da Covid-19 colpisce il sistema riproduttivo maschile?

È stato evidenziato da studi recenti che, per quanto il Sars-CoV-2 non si ritrovi nell’analisi dello sperma di uomini affetti dalla malattia, esso può colpire duramente anche l’apparato riproduttivo maschile. Infatti è stato dimostrato che la motilità degli spermatozoi si riduce del 60% degli uomini un mese dopo l’infezione, del 37% due mesi dopo l’infezione e del 28% nei mesi successivi. Inoltre si è registrata una riduzione media degli spermatozoi del 37%, 29% e 6% negli stessi intervalli di tempo.
Si ipotizza che questo avvenga perché il virus potrebbe prendere come bersaglio le cellule dei testicoli che esprimono recettori target di attacco del Sars-CoV-2.
Questa azione del virus non stupisce gli esperti, infatti è noto che altri virus a RNA come Zika ed Ebola causano spesso infiammazione locale nei testicoli.

Quanto tempo ci vuole perché l’apparato riproduttivo torni alla normalità?

Secondo la maggior parte degli autori è difficile dare una risposta univoca a questa domanda, ma si ritiene che il tempo di recupero stimato per un ritorno ad una salute ottimale dello sperma sia di circa tre mesi.


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